La bellezza del diavolo

La bellezza del diavolo
una scena del film
Titolo originaleLa Beauté du diable
Paese di produzioneFrancia, Italia
Anno1950
Durata95 min
Dati tecniciB/N
Generefantastico, drammatico
RegiaRené Clair
Soggettodal Faust di Goethe.
SceneggiaturaRené Clair dal Faust di Goethe.
Produttore esecutivoSalvo D'Angelo
Casa di produzioneFranco-London-Films (Paris), Universalia, E.N.I.C. (Roma)
Distribuzione in italianoE.N.I.C.
FotografiaMichel Kelber e Giulio Venanzo
MontaggioJames Cuenet
MusicheRoman Vlad
ScenografiaLéon Barsacq, Aldo Tomassini
CostumiAntoine Mayo
Interpreti e personaggi
Doppiatori italiani

La Beauté du diable (letteralmente "la bellezza del diavolo"; uscito originariamente in Italia come La bellezza del diavolo) è un film fantasy e drammatico franco-italiano del 1950 diretto da René Clair. Una tragicommedia dal significato allegorico, ambientata all'inizio del XIX secolo, parla di un alchimista anziano, Henri Faust, a cui viene data la possibilità di essere eternamente giovane dal diavolo Mefistofele.

Trama

Al termine di un'esistenza dedicata allo studio e alla ricerca scientifica, il professor Faust è tormentato dai rimpianti. Mefistofele gli propone un patto: vendere l'anima in cambio della giovinezza e della ricchezza. Faust non accetta e fra i due inizia una partita in cui ciascuno dei giocatori vuole avere la vittoria.

Il diavolo trasforma Faust nel giovane Enrico e, come in un sogno, gli fa godere i piaceri della giovinezza, della ricchezza e del potere. Se firmerà il patto che gli viene sottoposto, Faust vedrà il sogno tramutarsi in realtà. Faust firma e acquista un potere tale da costringere il diavolo a rivelargli il futuro: vedendo, riflesse in uno specchio, le conseguenze catastrofiche della potenza e della ricchezza malamente acquistate, Faust impone al diavolo di disfare quel che ha fatto.

Produzione

Riprese

Il film fu girato a Roma nel novembre 1949 negli Studi di Cinecittà.

Soggetto

Dichiara lo stesso Clair:"L'idea era quella di dare alla leggenda di Faust una struttura drammatica altrettanto solida di quella di un buon romanzo giallo"[1].

Prima

16 marzo 1950

Accoglienza

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Critica

«Il difetto maggiore del film è quello di essersi lasciato imprigionare in una tale rete di rimandi, riferimenti filosofici, e meditazioni trascendentali che ha finito per diventare un vero e proprio filtro opaco rispetto alla struttura reale del film.»

(Giovanna Grignaffini, René Clair, p. 112.)

Riconoscimenti

Note

  1. ^ René Clair, Réflexion faite, Gallimard Édition, 1951

Bibliografia

  • Barthélémy Amengual, René Clair, Seghers, coll. "Cinéma d'aujourd'hui", Paris, 1963.
  • G. Charensol, R. Regent, René Clair: un maestro del cinema, introduzione di Fernaldo Di Giammatteo, Milano e Roma, Bocca, 1955
  • Angelo Solmi, Tre maestri del cinema: Carl Dreyer, René Clair, Charlie Chaplin, Milano, Vita e Pensiero, 1956
  • Giovanna Grignaffini, René Clair, Il Castoro Cinema n. 69, Editrice Il Castoro, 1980
  • Jean Mitry, Rene Clair, Parigi, Ed. Universitaires, 1960
  • Arturo Invernici, Angelo Signorelli (a cura di), René Clair, Bergamo, Stamperia Stefanoni, 2008
  • Pierre Billard, Le mystère René Clair, Editions Plon, 1998 ISBN 2-259-18928-8
  • Renè Clair : il sorriso al cinema / Giulio D'Amicone. - Alessandria : Edizioni Falsopiano, 2010.

Collegamenti esterni

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