Professionista dal 1986 al 2001, si "innamorò" della classica Parigi-Roubaix, alla quale partecipò per la prima volta nel 1989, cui di fatto dedicò la sua carriera riuscendo a vincerla per due volte, nel 1995 e nel 1998, dopo che già nel 1993 si era visto soffiare la vittoria in volata dal francese Gilbert Duclos-Lassalle: complessivamente, oltre alle due affermazioni, collezionò alla Parigi-Roubaix un secondo posto, un terzo, un quinto e un sesto. La passione per questa grande classica del nord gli ha valso la cittadinanza onoraria dalla città di Roubaix.
Nel 2001 i tifosi francesi accolsero il suo ingresso nel velodromo di Roubaix con una vera e propria ovazione, benché fosse solo 32º: all'arrivo si tolse la giacchetta scoprendo la sottomaglia sulla quale campeggiava la scritta “Merci Roubaix” (Grazie Roubaix). Fu quella la sua tredicesima e ultima partecipazione, nonché l'ultima gara della sua carriera.
Tra le altre sue affermazioni, la Tre Valli Varesine nel 1987, la Parigi-Bruxelles e il Grand Prix des Amériques, gara di coppa del mondo, del 1990, mentre a causa di problemi di allergia, non poté mai impegnarsi a fondo nelle grandi corse a tappe.[1] Conta tre partecipazioni al Giro d'Italia con una vittoria di tappa, la Torino-Morbegno dell'edizione 1991, vinta in volata dopo una lunga fuga.[1]
Nel 1995 fu insignito del premio "Sportivo più" a Barile di Pistoia, per le sue doti morali. Fu anche testimonial solidale per SOS Villaggi dei Bambini.
In sedici stagioni da professionista vinse sedici corse e due circuiti.
Appassionato di auto, il 7 febbraio 2010 morì in seguito ad un incidente durante il Rally Ronde di Larciano, mentre faceva da navigatore al pilota toscano Alessandro Ciardi. L'auto su cui i due viaggiavano, una Renault New Clio Sport R3, si schiantò violentemente contro un muro in località Case al Vento - via S.Baronto nel comune di Serravalle Pistoiese.[2] Sul punto dell'incidente è presente una sua foto e una piccola statuetta a forma di ciclista. Trasportato d'urgenza all'ospedale di Pistoia, morì per gravi lesioni cerebrali e fratture alla base cranica, oltre a quelle riportate al torace e alla gamba sinistra.[3]
A Franco Ballerini, dal 2014, è intitolato il team juniores pistoiese di San Baronto Team Franco Ballerini Albion. Inoltre, nel 1990, nacque, ed era a lui dedicata, la società ciclistica amatoriale mugellana "1° Club Franco Ballerini".
«Insignito in base all'art. 16.2 del regolamento (brevetto n. 19)» — 2006
Note
^abMarco Pastonesi, -6 al battesimo del Giro 2010 - E Ballerini rivive un'impresa, in Gazzetta dello Sport, 18 ottobre 2009. URL consultato il 7 febbraio 2010.
^Incidente, muore ct ciclismo azzurro, in TGcom, 7 febbraio 2010. URL consultato l'8 febbraio 2010 (archiviato dall'url originale il 10 febbraio 2010).
^Tragedia, muore Franco Ballerini, in Gazzetta dello Sport, 7 febbraio 2010. URL consultato il 7 febbraio 2010.
^Ufficiale Ordine al merito della Repubblica Italiana Sig. Franco Ballerini, su quirinale.it. URL consultato il 1º maggio 2011.
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Collegamenti esterni
Opere di Franco Ballerini, su MLOL, Horizons Unlimited.
(EN) Franco Ballerini, su procyclingstats.com.
Franco Ballerini, su sitodelciclismo.net, de Wielersite.
Franco Ballerini, su cyclebase.nl, CycleBase.
(FR) Franco Ballerini, su memoire-du-cyclisme.eu.
(EN, ES, IT, FR, NL) Franco Ballerini, su the-sports.org, Info Média Conseil Inc.