Albatros L 73
Albatros L 73 | |
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L'Albatros L 73 "Brandenburg", D-961, all'aeroporto di Stettino | |
Descrizione | |
Tipo | aereo di linea |
Equipaggio | 2 |
Costruttore | Albatros |
Data primo volo | 1926 |
Utilizzatore principale | DLH |
Esemplari | 4 |
Dimensioni e pesi | |
Tavole prospettiche | |
Lunghezza | 14,6 m |
Apertura alare | 19,7 m |
Altezza | 4,7 m |
Superficie alare | 92,0 m² |
Peso a vuoto | 2 914 kg |
Peso carico | 4 610 kg |
Passeggeri | 8 |
Propulsione | |
Motore | 2 Junkers L5 |
Potenza | 245 PS (180 kW) ciascuno |
Prestazioni | |
Velocità max | 175 km/h |
Velocità di crociera | 140 km/h |
Autonomia | 540 km |
Quota di servizio | 3 000 m |
Note | dai riferiti alla versione L 73b |
i dati sono estratti da Jane's Encyclopedia of Aviation[1] | |
voci di aerei civili presenti su Wikipedia |
L'Albatros L 73 fu un bimotore di linea biplano prodotto in piccola serie dall'azienda tedesca Albatros Flugzeugwerke GmbH negli anni venti.
Storia del progetto
Nella metà degli anni venti l'Albatros iniziò lo sviluppo di un nuovo modello da trasporto passeggeri di linea che fosse ottimizzato per l'utilizzo su rotte notturne. Il nuovo velivolo integrava una cabina passeggeri con otto posti a sedere che si trasformavano in quattro cuccette per gli spostamenti durante la notte. L'ufficio di progettazione adottò delle forme aerodinamiche ispirandosi alla produzione navale.[2]
Tecnica
L'L 73 era un velivolo di aspetto piuttosto convenzionale: bimotore biplano con carrello fisso.
La fusoliera, caratterizzata da una snella forma a "barca", era dotata di una cabina di pilotaggio destinata ai due membri dell'equipaggio e da uno scompartimento destinato agli otto passeggeri. Questi avevano accesso alla cabina da un portello laterale e potevano sedere su due file affiancate da 4 sedili disposte longitudinalmente e godevano di una visuale panoramica grazie ad una fila di tre ampi finestrini per lato. Posteriormente terminava in un impennaggio classico monoderiva.
La configurazione alare era biplana con ali superiore ed inferiore di ugual apertura e collegate tra loro da una coppia di montanti esterni "ad N", uno per lato, più una coppia di tralicci tubolari interni situati in prossimità della fusoliera, i quali ospitavano le gondole motore, integrati da tiranti in filo d'acciaio.
Il carrello d'atterraggio era un biciclo anteriore fisso, ad elementi separati ed ammortizzati, integrato posteriormente da un pattino d'appoggio posto sotto la coda.
La propulsione era affidata a due motori, diversi a seconda della versione, ma ugualmente posizionati nelle due gondole motore interalari ed abbinati ad eliche bipala.
Impiego operativo
Tutti i quattro esemplari costruiti vennero acquistati dalla compagnia aerea tedesca Deutsche LuftHansa (DLH).
Incidenti
Il 28 maggio 1928, l'L 73 "Brandenburg", matricola D-961 (W.Nr.10077), rimase distrutto in un incidente a Babekuhl.
Versioni
- L 73b
- versione equipaggiata con un motore Junkers L5
- L 73c
- versione equipaggiata con un motore BMW Va
Utilizzatori
- operò con quattro esemplari.
- Bulgaria
- Dipartimento di aeronautica del Ministero delle ferrovie, poste e telegrafi
- operò con due esemplari ex DLH acquisiti nel 1929 (altre fonti indicano nel 1932) e rimotorizzati con una coppia di motori radiali Wright da 480 hp.[3]
Note
- ^ Taylor 1989, p. 56.
- ^ Taylor 1989, p. 55-56.
- ^ (EN) Bulgaria Air Force, su Aeroflight, http://www.aeroflight.co.uk/, 25 giugno 2005. URL consultato il 9 settembre 2010.
Bibliografia
- (EN) Michael John H. Taylor, Jane's encyclopedia of aviation, 2nd Edition, Londra, Studio Editions, 1989, ISBN 0-517-10316-8.
Altri progetti
Altri progetti
- Wikimedia Commons
- Wikimedia Commons contiene immagini o altri file su L 73
Collegamenti esterni
- (EN) Maksim Starostin, Albatros L.73; 1926, su Virtual Aircraft Museum, http://www.aviastar.org/index2.html. URL consultato il 18 gennaio 2009.
- (EN) Albatros L 73, su German Aviation 1919-1945, http://www.histaviation.com/index.html. URL consultato il 18 gennaio 2009 (archiviato dall'url originale il 27 settembre 2007).
- (DE) Albatros L 73, su Luftfahrtgeschichte, http://www.luftfahrtarchiv.eu/. URL consultato il 10 dicembre 2010 (archiviato dall'url originale il 24 marzo 2016).
- (RU) Albatros L.73, su Уголок неба, http://www.airwar.ru. URL consultato il 13 agosto 2010.
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